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Targa alle bici bocciata dalla Fiab

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Targa alle bici? Un'idea arrugginita.

«Pare che ci sia un problema di legalità nel nuovo mondo del trasporto di cose e persone in bicicletta e allora il solerte politico di turno si inventa la norma, il comma, il paragrafo per trovare la soluzione facile a questioni più o meno complesse. Che poi il provvedimento nella sua semplicità possa creare a cascata una serie infinita di altri problemi, poco importa. Ora è la volta della targa della bicicletta per poter identificare chi usa il mezzo per un’attività illegale. Insomma, mentre da una parte la logica vorrebbe che tutti si ragionasse su come si può incentivare l’uso della bicicletta per dare una soluzione ai problemi di cui si sta discutendo in questi giorni al Cop21 di Parigi, dall’altra c’è ancora qualcuno che non sembra aver compreso che la bicicletta va promossa in tutti i modi possibili, anche rischiando che qualcuno ne faccia un uso non propriamente legittimo».

Giulietta Pagliaccio presidente di Fiab commenta così la proposta di emendamento al Codice della strada, avanzata dal senatore pd Marco Filippi di imporre bollo e targa anche alle bici. Per la verità si parla solo “un’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone “ ma tanto è bastato per far partire la protesta del mondo dei ciclisti sotto l’hastag #Labicinonsitocca. Il timore è che sia solo un primo passo per tassare e targare tutte le biciclette, cosa che non avviene in nessun paese dove il ciclismo urbano è una realtà consolidata.

A essere colpiti dal provvedimento dovrebbero essere solo le cargo bike e i risciò, cioè due mezzi con i quali si potrebbero alleggerire i problemi legati al traffico e all’inquinamento, soprattutto nei centri storici.

«Un appello al senatore Filippi – conclude Giulietta Pagliaccio – Si lasci consigliare su cosa è più utile per la bicicletta da chi la bicicletta la usa quotidianamente e insieme magari si trova anche la soluzione per affrontare il tema dell’illegalità che sta contaminando anche il settore del trasporto con bici».