Sono molte le storie e i volti dietro la Willkommenpolitik, la politica che dal settembre scorso ha aperto le porte della Germania a migliaia di rifugiati. Noi ve ne raccontiamo una da Berlino, dove un gruppo di donne, soprattutto siriane, ha imparato ad andare in bicicletta per la prima volta, guidate da un gruppo di volontari. In sei quando tutto è iniziato, ora sono 50 le Bikeygees che raccolgono ogni settimana l’invito settimanale di Katie Griggs, 40enne originaria di Briton, che lo scorso ottobre ha postato su Facebook l’invito alla prima lezione di bicicletta.
Alcuni consigli per insegnare ad andare in bicicletta li ha presi da un video su Youtube, ma Katie Griggs ricorda come alla prima lezione, in una zona centrale di Berlino, tre siriane abbiano subito imparato a pedalare. “Onestamente – ammette lei stessa – credevo che le avrei dovute spingere”. L’impegno non è mancato neppure dai volontari e dai cittadini che, dopo una campagna di crowdfunding, hanno raccolto 4mila euro necessari all’acquisto di sette biciclette. Ora Shiraz, una 27enne siriana originaria di Aleppo, è tra le prime fortunate ad avere la propria due ruote.
Le Bikeygees di Berlino si incontrano ogni week end, un’abitudine oramai amplificata grazie agli eventi sulla pagina Facebook, con orario e indirizzo del ritrovo scritti anche in arabo. Ma gli organizzatori pensano in grande: Katie sta organizzando per l’estate un tour di sensibilizzazione sul tema dei richiedenti asilo col cameo di cicliste professioniste, mentre, per le rifugiate che fanno più fatica col tedesco, sono attive le lezioni di lingua tenute dai volontari.
Secondo i dati dell’Unhcr, l’agenzia Onu che si occupa dei rifugiati, sono mezzo milione i siriani che nel 2015 hanno attraversato il Mediterraneo in fuga dalla guerra civile per raggiungere l’Europa. Con l’iniziativa delle Bikeygees, che confermano la bicicletta come mezzo, oltre che di trasporto, di integrazione, Katie Griggs intende fornire a queste donne un’occasione di autonomia e indipendenza quotidiane.