Immaginate il traffico di Londra nell’ora di punta: tra pochi anni potremmo sentire più campanelli che clacson. Nel 2014 i ciclisti medi al giorno erano 36mila, il triplo rispetto a inizio millennio, mentre il numero di automobilisti è crollato, nello stesso periodo, da 137mila a 64mila. L’ipotesi del sorpasso della bicicletta sull’automobile nella capitale britannica viene avanzata dall’ottavo “Travel in London report” in quasi 300 pagine di dati e grafici raccolti dall’ente Transport for London sulle abitudini dei pendolari e non solo.
E’ una tendenza quella indicata dal rapporto Travel in London pubblicato sul sito di Transport for London: in quindici anni sulle sponde del Tamigi il trasporto pubblico locale, la mobilità ciclabile e gli spostamenti a piedi hanno guadagnato un’utenza complessiva dell’11% a discapito del veicolo privato, un dato che viene definito dal report “senza precedenti in qualsiasi grande città”. E questo volto bike friendly di Londra si spiega anche con la crescita media annua di spostamenti ciclabili dal 2008: quasi il 5%.
Il calo degli automobilisti e le nuove abitudini negli spostamenti quotidiani rilevati da “Travel in London” sono la risposta dei cittadini anche alla crisi economica del 2008. Ma c’è dell’altro: il report cita la peak car theory, secondo la quale, in Occidente, è stato già toccato il picco di spostamenti automobilistici pro capite a cui sta oggi seguendo un calo generale.
A Londra, se aumentano le bici sulla rete ciclabile cittadina – recentemente presa di mira con accuse bizzarre – è anche grazie al servizio bike sharing che quest’estate spegnerà sei candeline. Le Boris Bikes sono state noleggiate oltre 10 milioni di volte in un anno a marzo 2015, segnando un +22% rispetto all’anno precedente.